La nostra lingua, bella, musicale ed articolata, trae ricchezza dal un vasto giacimento linguistico. Le parole che usiamo nel quotidiano hanno ciascuna un’ origine, una storia ed una evoluzione.
Questa rubrica si propone di mettere in evidenza alcuni etimi interessanti o curiosi, per percepirne l’ intimità e le sfumature e per stimolare la nostra “creatività” nell’espressione verbale…
La conoscenza delle parole schiude la potenza del pensiero, sostiene l’efficacia della comunicazione, asseconda la grazia dell’espressione….
“L’uomo che scrive disegna inconsapevolmente la sua natura interiore; la scrittura cosciente è un disegno incosciente; lo scrivente con la sua scrittura fa il proprio autoritratto” Max Pulver (1889-1952)
Questa rubrica si propone di introdurre il lettore curioso agli elementi i principali della scrittura che parlano al grafologo, secondo il metodo grafologico francese.
Tutti i gesti di un essere vivente sono significativi del suo essere, compreso il gesto di scrivere.
Esso cristallizza nel filo grafico posato sul foglio gli impulsi del sistema nervoso di chi traccia il segno, impulsi che originano nel cervello, proprio dove hanno origine le emozioni, dove sono registrate le esperienze, dove vivono le aspirazioni.
I segni, deposti come un codice convenzionale, dapprima imitati, si animano di noi sempre di più, via via che aumenta la pratica della scrittura: il filo grafico si stende, si accorcia va avanti e ritorna, si arrotola. ingloba il bianco e lo ritaglia, secondo un’impronta personale.
Così, senza rendersene conto, chi scrive proietta nell’ambiente esterno, attraverso il segno, il suo proprio spazio interiore e la scrittura diventa un materiale vivo ed inimitabile, espressione e rappresentazione di sé.
La scrittura è un vero giacimento di simboli e la grafologia studia il segno e ne interpreta la simbologia
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