Pillole di grafologia (n. 3)
I margini
“La scrittura è un simbolo. L’uomo che scrive disegna inconsapevolmente la sua natura interiore; la scrittura cosciente è un disegno incosciente; lo scrivente con la sua scrittura fa il proprio autoritratto…… Ci sono dei simboli arcaici che ci portiamo dentro dalla notte dei tempi, delle associazioni mentali che usiamo abitualmente nella vita e che ci orientano senza che noi ce ne rendiamo conto… “ Parole di Max Pulver, psicologo e grafologo svizzero, teorico del significato dello spazio nella scrittura. (Il simbolismo della scrittura – 1953)
Il rigo è il punto di partenza, che divide l’alto dal basso. La penna che scorre sul rigo è l’Io che scorre dalla sinistra verso la destra, mentre conduce il filo grafico nello spazio sopra e sotto il rigo.
Alto e basso, destra e sinistra hanno significati simbolici, sintetizzati nella Figura n. 1.
Figura 1
I margini di un testo costituiscono uno spazio di libera gestione, terreno importante per il grafologo, che li interpreta secondo il simbolismo pulveriano: il margine sinistro di un foglio rappresenta il passato, la tradizione, le immagini dell’infanzia, la Madre; il destro l’avvenire, l’attività, lo scopo da conseguire, il Padre.
Occupare uno spazio bianco vuol dire che siamo attratti da esso e che sappiamo insediarcisi; non occupare uno spazio bianco vuol dire rifuggire da esso, avere difficoltà ad affrontarlo. Equilibrio spaziale riflette equilibrio interiore.
Ecco qualche esempio:
Figura 2
Lo scrivente inizia a tracciare il segno lontano dal bordo sinistro del foglio: ne risulta un margine ampio, che ci parla di un vissuto che si desidera schermare, di un distacco dal passato, dall’educazione ricevuta, dalla famiglia.
Figura 3
In questo testo constatiamo che il margine sinistro è quasi inesistente, ed il destro è ampio.
Ci troviamo di fronte a difficoltà a proiettarsi nel futuro, mentre l’alveo famigliare viene vissuto come rassicurante: esiste qualche problema ad elaborare una propria consapevole crescita personale.
Figura 4
In questo testo rileviamo, invece, che il bianco è quasi completamente obliterato dallo scritto e lo spazio destinato ai margini è ridotto al minimo: l’attività quotidiana è intensa e dedicarsi ad essa è una strategia che lo scrivente mette inconsapevolmente in atto per evitare di accogliere istanze profonde, che probabilmente avrebbe difficoltà a gestire.
Maria Miarelli
Grafologa
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